Lide Volta

lidemain

Omaggio a  Lide Volta
In occasione
della presentazione del  suo  libro

“Una vita da Ostetrica”

Prolusione

Non è senza una forte emozione e commozione che inizio  la  presentazione del libro della nostra cara Lide Volta   “Una vita da Ostetrica”
Ne sono onorato e felice di poterlo presentare!
E’ la prima volta che attraverso una vita di ricordi autobiografici,unica ed eccezionale,la storia del nostro Paese viene descritta con un acquerello completo di fatti,immagini, personaggi ,momenti di grandi emozioni. Che attraversano tutto il ventesimo secolo, dai suoi albori ,alle due guerre mondiali , ai momenti difficili postbellici,e poi soprattutto dal”43 a fine secolo.
Resta quindi innanzitutto il grande merito storico ed umano di Lide Volta di aver saputo descrivere, tratteggiare tutto questo periodo attraverso  la unica,eccezionale e meravigliosa storia della sua professione di Ostetrica, vincitrice della condotta prima di Borghetto Borbera e dopo poco di Rosignano, svolgendola intensamente per oltre 50 anni!
Dagli albori della sua passione per l’ ostetricia,dando merito a chi seppe stimolarla a questi studi  quali il dr.Gagliardone ed il dr.Vercesi e che poi più avanti dedica loro due ricordi profondi e densi di pathos e riconoscenza, attraverso la descrizione delle difficoltà ,sacrifici ,privazioni ed ansie per i suoi tre anni di studi, lontano dalla famiglia, in convitto all ‘ Ospedale di Vercelli, durantegli ultimi anni della seconda guerra mondiale, emerge  “in fieri” già la figura,la personalità ,la grandezza dell’ autrice.
Non solo dedica ogni giorno dell’ anno otto ore allo studio (dalle 9 alle 17) , ma vincendo  il posto di infermiera capo reparto deve aggiungere altre cinque ore di duro lavoro quotidiano alla sua già impegnativa giornata,iniziando all sei del mattino per  tre ore ed a fine lezioni, ancora due ore in corsia,  potendo così mantenersi agli studi senza spese per la sua famiglia!!
Qui emerge la sua tempra monferrina, acquisendo quelle doti già insite nel DNA della sua famiglia, dal padre Giacinto tenace e forte muratore e poi di sera per 40 anni ancora custode del circolo del dopolavoro ,e dalla madre Severina, silenzioso e grande esempio di lavoratrice che sa accudire e far crescerela famiglia col duro impegno di educare e seguire quattro figli.
La figura di Lide Volta si può riassumere in cinque Doti essenziali che non solo non l’ abbandoneranno mai per tutta la vita, ma anzi si tempreranno e miglioreranno negli anni, affinandosi ed emergendo ancora di più  anche negli anni del pensionamento.
Prima Dote: la grande forza di volontà, spirito di sacrificio, di dedizione, di altruismo, di abnegazione, che la portano a studiare intensamente, a lavorare con passione a migliorare, ad aggiornarsi sempre onde dare il meglio della sua professionalita’  ad ognuno che a Lei si sia rivolto, sempre con semplicità ,naturalezza e grande Umanità .
Seconda Dote: il suo Entusiasmo per la sua professione, per il lavoro ,per la famiglia, per il Paese, per donare sempre il meglio di se ‘, non solo seguendo le partorienti nei lunghi mesi di preparazione al parto, ma verso i mariti, i familiari , donando col suo sorriso, con la sua sicurezza, con la sua grande umanità , serenità e tranquillità  ad ognuno, per essere sempre disponibile ad ogni evento di solidarietà ,  per essere al tempo stesso il  nume tutelare della sua famiglia.
D’ altronde Entusiasmo deriva dal greco” Ein Theos” che significa ” Con il Signore”, e tale e’ stata tutta la vita di Lide Volta,dedizione e fiducia nei principi religiosi, nel richiedere per  le sue pazienti ed i loro figli nascituri la Protezione Celeste,  specie dalla nostra cara Madonna  dell’ Assalto e di S.Anna, protettrice delle partorienti!
Terza Dote: la sua Umanità , calda,affettuosa,sincera,spontanea,profonda, che Le hanno permesso immediatamente non solo di essere accettata ed amata da ogni futura madre e dalle famiglie, ma di sentirla partecipe ad ogni problema di ognuno di loro,  a dare conforto ,sicurezza, coraggio, forza e sopportazione fino poi a condividere la grande gioia nel momento della nascita del bimbo tanto desiderato ed atteso.
Umanità  deriva da Humus che significa Terra, e Lide ha preso dalla sua terra monferrina il meglio: la semplicità , la freschezza ,la fertilità , l’abbondanza,la genuinità ,il profumo stesso!!!
Quarta Dote: l’Ottimismo, insito già nella sua famiglia ed a Lei trasmesso, sapendo, da buona monferrina vedere sempre, anche nelle difficoltà ,nelle prove,nelle sofferenze e nel dolore, il bicchiere mezzo pieno!
Questa dote che ogni medico e paramedico dovrebbe sempre possedere, era già ben nota fin dall’ antichità.
Il Padre della Medicina Ippocrate di Kos (quarto secolo prima di Cristo) diceva ai suoi allievi:
“La prima medicina per il malato e’ il medico stesso!” .
Lide ha saputo trasmettere per tutta la sua vita a piene mani a tutte le sue pazienti l ‘Ottimismo, la gioia di vivere, la speranza, il coraggio  e la determinazione  di sapere attendere l’ arrivo del proprio bimbo,infondendo in loro la forza per superare difficoltà enormi, credere che nulla e’ impossibile!
Descrive infatti. In modo efficace e commovente  nei suoi ricordi, di gravidanze lunghe e difficili, di travagli e parti a forte rischio, di ansie timori paure ed apprensioni, ma che portano sempre dopo alla felicita ‘ di un bimbo che nasce ed il racconto termina sempre col grido gioioso e squillante del neonato e le lacrime di gioia dei genitori!
Ottimismo che ha saputo infondere in se’ stessa  riuscendo a superare la prima gravidanza a forte rischio, trascorrendo  nove mesi a letto, rinunciando alla sua professione ,ma poi il 24 agosto1958 (San Bartolomeo festa patronale della Colma!) ,nasce il suo primo figlio, Roberto ,e la gioia dell’ evento fa dimenticare ansie, sacrifici ed attese  dolorose, e seguirà poi l ‘ arrivo del secondo figlio Maurizio il primo aprile 1962, e sempre con un ricordo affettuoso e riconoscente per l ‘ aiuto ricevuto dal suo amatissimo marito Ubaldo.
Le nuove eccezionali scoperte delle Neuroscienze hanno proprio in questi  ultimi anni dimostrato con certezza con ricerche scientifiche appropriate ed approfondite, come l’ ottimismo sia e resti una fra le principali  medicine sia del corpo che dello spirito e dell’ anima e come   Medici e paramedici possano migliorare le condizioni di salute dei pazienti infondendo loro ottimismo!
Quinta Dote: ultima ma forse la prima, quella della Semplicità .
Lide  ha saputo restare semplice ,chiara, solare e luminosa col suo carattere di grande spontaneità e naturalezza e di disponibilità  sempre ed in ogni occasione  come lo testimoniano tanti momenti dei suoi ricordi: un parto notturno ai primi di gennaio con le strade gelate ed innevate e Lei che corre,scivola,cade nella neve fresca,ma si rialza ,raccoglie i ferri ed arriva in tempo per il parto, o quando assiste la madre morente, ma un parto difficile l ‘ attende e Lei, chiusa nel suo profondo dolore ma conscia del suo dovere , corre ad aiutare la partoriente, ma dopo il parto, al ritorno la sua mamma e’ già volata in cielo! Potremmo Giustamente chiamarlas come nel dramma di Bertold Brecht una vera “Madre Coraggio”!

E così pure in tanti altri momenti drammatici e di grande angoscia e di notevoli difficoltà, ma  con   sempre presente   anche  il Dr. Carlo Zanello,  altra mitica figura Rosignanese di meraviglioso  medico  condotto di quei tempi  e che Lide Volta  aveva già ben  descritto  nei  suoi  ricordi  inseriti  nel libro a  lui dedicato.
Potrei continuare a lungo a citare momenti di grande umanità , di ansie e di timori, ma poi di gioia e di festa, ma invito ogni lettore a leggere con calma ed attenzione questi Ricordi, perché ne trarrà profondo beneficio e giovamento!
Non e’ solamente la storia di un secolo del nostroPaese, di tutte le persone che direttamente o indirettamente abbiano conosciuto, apprezzato ed amato l’ autrice ma alla fine resta anche la validità di  un saggio di filosofia schietta, sincera .semplice ma di grande rilevanza!
Come il grande filosofo Socrate (IV secolo A.C.), figlio di una ostetrica, imposto’ tutta la sua filosofia sulla Maieutica ( in greco significaLevatrice- far partorire) ,così ancora una volta Lide e ‘  stata filosofa della sua professione!
Nomen Omen! La Maieutica dei suoi Ricordi permette ad ognuno di noi di nascere una seconda volta, sopratutto spiritualmente per portarci verso quel mondo a cui ognuno dovrebbe tendere: all’ Amore per gli altri, dal piccolo bimbo all’ anziano,al grande senso di Solidarietà  e di aiuto verso chi e’ meno fortunato e necessita di aiuto, molte volte più dello spirito che non del corpo, ed infine al sentimento di riconoscenza e gratitudine  verso chi ci ha  partorito,educato e fatto crescere” cioè ai propri genitori e parenti.
Lide conclude proprio dicendo che ogni bimbo  che ha aiutato  a far nascere  lo ha poi sempre considerato anche un poco suo figlio.
Termino con due episodi che mi hanno toccato e commosso.
Il primo quando ricorda una frase della sua cara maestra Emma Leprini ( che conobbi anch’io ricevendone ottime ripetizioni estive)  e che condivido ed ho fatto mia da tanti anni:
” Stai con i Giovani e troverai la Medicina per i tuoi problemi!!  ”
Lide ha vissuto tutta la vita coi ” più giovani” ,mamme e bambini, ed e’ rimasta sempre giovane come quando ,appena diplomata il 26 settembre1946 partecipo’  al suo primo parto facendo nascere Giulio !
Il secondo e’ il bellissimo ricordo che Ada Carando Morbelli ,indimenticabile e splendida moglie e madre e grande estimatrice della Colma e di Rosignano, scrisse per Lide Volta nel momento del suo pensionamento sul giornale “Il Monferrato” e che termina con questa splendida frase:
” Arriva la Lide!,e con Lei entrava un Raggio di Sole carico di speranza e sicurezza per la grande incognita del parto! “.
Vorrei concludere dicendo  a nome di tutti i Rosignanesi anch’ io :
“Grazie Lide del Raggio di Sole che ogni giorno hai dispensato e che ora,coi  tuoi Ricordi, continui a donarlo a noi tutti!!  ” .

Damaso Caprioglio, cittadino onorario di Rosignano Monferrato

 

 

EVOLUZIONE STORICA DELLA  FIGURA DELL’OSTETRICA

MARIA GRAZIA MANSUETO

Euripide tragediografo greco del V°secolo a.c.  fa affermare a Medea,  protagonista di una sua opera:”Dicono che noi donne viviamo in casa senza pericoli,mentre l’uomo incontra i pericoli della guerra;ragionamento insensato.Vorrei  tre volte trovarmi nella battaglia anziché partorire una sola volta “.
Il ruolo dell’ostetrica nasce dall’esigenza di solidarietà e reciproco aiuto fra donne e inizialmente prescinde da conoscenze scientifiche e si fonda sull’esperienza.
Gli esseri umani cercano assistenza per espletare il parto a differenza degli animali che tendono a portarlo a termine da soli. Questa esigenza sembra associata all’evoluzione dell’uomo che ,da quando acquisisce la stazione eretta, contemporaneamente modifica le caratteristiche del suo bacino e perde il controllo diretto dei suoi genitali ,condizione che crea alle madri un minor controllo sullo svolgimento del parto.
Ne consegue una richiesta di aiuto insieme fisico e psicologico che si rivolge ad una donna più esperta la quale si presta ad alleviare il travaglio.
Storicamente,dunque,alle origini l’ostetrica è una donna qualunque che però ben presto assurge ad una superiorità sociale poiché possiede conoscenze non comuni ,talora misteriose: usa erbe,filtri, pozioni che la avvicinano alla figura  della strega ,della maga e gestisce con la gravida uno dei momenti chiave dell’esistenza umana quella della nascita dove confluiscono diversi sentimenti: aspettativa per un figlio,implicazioni di affettività coniugale,speranza di una discendenza,coinvolgimenti ereditari e patrimoniali,tutte motivazioni importanti perchè la buona pratica dell’ostetrica realizzi il progetto.

Passando dalla preistoria alla storia dobbiamo ricordare dal Vecchio Testamento che Mosè, Profeta e condottiero della stirpe di Israele ,scampa alla strage imposta dal Faraone che ordina l’uccisione di tutti i neonati maschi perchè due  ostetriche egizie, Sifra e Pua,  eludono l’ordine del re affermando di non poter garantire di essere presenti ai parti perchè “le donne ebree sono più forti di quelle egiziane ,prima che la levatrice arrivi presso di loro hanno già partorito”.per questi meriti furono beneficiate da Dio.
Nel periodo più fulgido della civiltà greca il parto avviene in casa della partoriente o dell’ostetrica,ad assistere la donna sovente le ostetriche sono in due,una la sostiene e l’incoraggia ,l’altra gestisce il travaglio.
Non possiamo dimenticare Filarete,levatrice ad Atene,madre di Socrate che a lei si ispira nella teorizzazione della sua filosofia. Egli afferma infatti che, come l’ostetrica estrae il neonato dal ventre della madre , così è compito del filosofo estrarre dalla mente dell’uomo le idee innate che non sa di possedere.
Nel mondo romano il parto rimane affidato alla gestione delle levatrici che richiedono l’intervento del medico (maschio) solo se intervengono complicazioni.
Al medico è richiesto il cesareo su donna morta ,dato che una legge emanata dal  Numa Pompilio,uno dei sette re di Roma ,impedisce la sepoltura della donna morta di parto se prima non le viene estratto il feto.
Nei secoli successivi le ostetriche continuano a trasferire le loro conoscenze  attraverso racconti raccomandazioni e consigli;nel Medioevo la “diversità” rispetto alle donne comuni si permea di connotazioni esoteriche  perchè esse  sono capaci di sortilegi,sanno creare pozioni magiche usano talismani ,sono streghe e con questa accusa alcune di loro vengono mandate al rogo.
Dobbiamo giungere al 1513 perchè Caterina di Sassonia preoccupata di fornire alle levatrici una formazione adeguata chiede ad un medico dell’epoca Eucario di Rosslin di redigere un testo che uscirà con il titolo “Il giardino delle Rose”
Il primo testo in italiano volgare( che corrisponde alla lingua parlata e non dei dotti perchè fosse comprensibile anche alla gente comune) esce nel 1595 ad opera di Girolamo Mercurio ( religoso,medico e filosofo ) che scrive “La Comare o la Raccoglitrice”con l’intento di rivolgersi a quelle comari appunto che per poca perizia mettono in pericolo la vita di mamma e bambino.
L’autore ne raccomanda la lettura anche ai mariti che dovessero dare assistenza alle proprie mogli.
Dal 1600 il parto diventa progressivamente un evento gestito dai chirurghi(maschi)che vengono chiamati chirurghi delle donne,parallelamente nascono le prime scuole di istruzione ostetrica
Nel 1800 nascono le Maternità all’interno degli ospedali ,reparti in cui le ostetriche acquisiscono professionalità e autonomia operativa .
Seguono date che hanno scandito la definizione di questa professionalità:
1876 Regio decreto di regolamento delle scuole ostetriche
1906 Creazione delle condotte ostetriche
1935 Creazione dell’albo delle levatrici
1978 Abolizione delle condotte ostetriche
1999 Legge che configura le competenze dell’ostetrica e la identifica  come professionista con responsabilità specifiche
2000 Istituzione del corso di laurea in ostetricia.

Nasce il modello europeo dell’ostetrica, la “Midwife” che riunisce competenze su donna ,coppia,feto/neonato,famiglia nell’ambito di eventi naturali che si realizzano nelle varie fasi del ciclo sessuale della donna secondo i dettami della Organizzazione Mondiale della Sanità.
Voglio ricordare gli appellativi che si correlano a questa figura.
Ostetrica deve la sua radice al verbo latino OSTO=sto davanti, l’ostetrica è colei che sta davanti alla partoriente.
Levatrice è sia colei che leva, estrae il feto dalla madre,ma anche chi la aiuta ad accudirlo,oppure riferendosi alla tradizione latina che voleva che il bambino appena nato fosse posto a terra ai piedi del padre e solo dopo la sua accettazione di paternità fosse sollevato dalla ostetrica e posto nelle sue braccia,in questa accezione è colei che solleva.
“Commare” viene dalla espressione cum matre,è colei che sta con la madre
Raccoglitrice è colei che raccoglie il frutto che sta nell’utero della madre
“Mammana” o “mammina” appellativi presenti ancora nel meridione d’Italia racchiudono la radice mamma,quindi è colei che aiuta la mamma o sta con la mamma.

Qualunque sia dunque il loro appellativo il termine identifica figure instancabili di donne che nei secoli superando disagi ambientali, storici  e culturali,  hanno ispirato la loro esistenza alla condivisione alla gestione alla realizzazione del più grande progetto esistenziale: la nascita.

 

UN SALUTO AL PUBBLICO, di Lide Volta

Buon giorno a tutti voi, ed un grazie di vero cuore per la Vostra gradita e piacevole presenza!
Perdonate se mi rivolgo a voi leggendo, ma l’emozione e’ talmente  grande che non ce la farei diversamente!
E’ doveroso ed umano ringraziare tutte le persone che hanno contribuito affettuosamente, con amore e fedeltà al compimento di questo libro.

Un grazie alla Presidente  signora Capurro della Pro Loco e a tutta la commissione per la loro dimostrazione  affettuosa e la realizzazione di questo libro.

Un grazie di vero cuore al Professor Damaso Caprioglio, il nostro amato cittadino onorario di Rosignano, per la sua meravigliosa e maestosa introduzione del libro, con una sensibilità profonda piena di sentimenti, ricca di emozioni toccanti e commoventi.

Il Dottor Cesare Chiesa che con la sua umanità, il suo ottimismo, i suoi incoraggiamenti,  ha saputo spronarmi  con tenacia sino alla fine.

Un grazie di cuore alla signora Anita Rosso e a tutti i miei bambini,  per la loro manifestazione commovente ed amorevole.

Grazie al Sindaco Graziella e tutta l’amministrazione Comunale che  gentilmente hanno contribuito alla realizzazione di questo libro.

Nel lontano 1946 quando iniziai la mia professione, entrai nel mondo Rosignanese tanto amato;nella Colma tanto gentile e solidale, Garriano, Stevani , San Martino, ecc. allora avevo solo 24 anni!! Ero coraggiosa e determinata, sicura di me stessa per affrontare e conquistare la vita, piena di speranze e promesse.

Il mio motto era lavorare con scrupolosità, onestà, e serietà, amando e simpatizzando con la popolazione, e sempre però pronta al suo richiamo.

Il Comune di Rosignano e frazioni e’ molto grande; più  tardi si aggiunse il consorzio con Terrugia, e così divenne ancora più vasto. E’ un territorio bellissimo, ricco di colline verdeggianti, pianure, boschi, e fertili vigneti; mi divertivo a percorrere le alture, mi sentivo a contatto con la mia gente, concreta buona ed allegra, ma tenace e rispettosa fra di loro: capiva il sacrificio che io facevo, sempre in bicicletta (quanti capitomboli!) ed era sempre pronta a ricompensarmi e dimostrarmi il loro affetto con fiducia.

In poco tempo divenni l’amica delle donne, la confidente, la consigliera, mi esprimevano persino i loro desideri, e quanta felicità nei loro cuori, quando mi annunziavano che c’era un figlio in arrivo!!
Allora, da quel momento, mi sentivo responsabile; seguivo le partorienti nei lunghi  mesi di preparazione al parto; vivendo e partecipando alle gioie, ai dolori e felicità.

Alla fine del mio operato, per completare la mia opera di assistenza, prendevo il bimbo e lo consegnavo nelle braccia della nuova mamma, ammirando quel quadro meraviglioso che la divina Provvidenza concede a tutte le mamme.
Per me questo quadro vivente era la mia soddisfazione più grande che può provare un’Ostetrica.

Ancora una volta mi rivolgo a tutta la popolazione, sono orgogliosa di Voi tutti.

E ringrazio specialmente tutte le mamme che mi hanno accettata, amata, e offerto la loro fiducia e l’amore per proseguire con maggior sicurezza nella vita.

Grazie infinite!