Prof. Damaso Caprioglio

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2/12/2011 – Ambrogino d’Oro : ci giunge notizia che il Comune di Milano ha assegnato “l’Ambrogino d’oro 2011”  – massima onorificenza cittadina – anche all’Onlus S.O.S. Giovani (unitamente all’Opera don Calabria) costituita 22 anni or sono dal nostro Cittadino onorario prof. Damaso Caprioglio, a cui vanno i complimenti vivissimi di tutta la comunità rosignanese. Per magigori info vedasi  il sito www.sos-giovani.it 

 

Damaso Caprioglio, già Professore Ordinario di Ortognatodonzia e Gnatologia e direttore dei Corsi di Perfezionamento in Ortodonzia lntercettiva e Ortodonzia pre e post chirurgica presso l’Università degli Studi di Parma, è nato a Rosignano Monferrato, in provincia di Alessandria, nel 1934. Fondatore e direttore di Dental Children, il centro dentale per I’infanzia che quest’anno ha festeggiato i 50 anni, è autore di numerosi volumi e di oltre 200 pubblicazioni scientiñche, oltre che membro delle principali Associazioni Ortodontiche Internazionali.

50dentalchildren

 

Di seguito una video intervista ed il PDF dell’articolo che una rivista di odontoiatria Doctor Os ha stampato proprio nel mese di dicembre 2015. Si tratta di una intervista al prof. Caprioglio, che verrà raccolta in un libro dei grandi maestri di odontoiatria.

Clicca QUI per scaricare l’articolo della rivista Doctor Os.

 

Clicca QUI per visualizzare la lettera di conferimento del Premio Mondiale SIDO alla carriera.

Clicca QUI per scaricare una sua recente intervista in PDF

Clicca QUI per scaricare l’intervista sulla prevenzione dentale verso i più piccoli pubblicata sul numero 20 di Famiglia Cristiana del 16 maggio 2010.

Clicca QUI per scaricare l’articolo su Damaso Caprioglio pubblicato su La Repubblica del 21 settembre 2010.

 

Recensione del libro:  “Antichi Forni da Pane in Pietra da Cantone : A Colma e Dintorni”.
a cura di Annita Rosso .
edizione Associazione Amis d’la Curma.
(maggio 2017).
 

antichi forni

 

Da vecchio monferrino, nato alla Colma di Rosignano 83 anni fa, nel leggere questo bellissimo libro, mi sono emozionato e commosso.

Via via nel voltare le pagine rileggevo con attenzione tanti particolari,vedendo le tecniche di costruzione di questi forni di campagna costruiti con la pietra da cantone.

Alla Colma di Rosignano vi erano due cave  molto note  e già apprezzate nei secoli scorsi usando le pietre da cantone ,cioè blocchi di “tufo “,squadranti detti in dialetto  “Canton” usati per la costruzione di case fabbricati ruralile delle campagne circostanti,

ed in particolare adatte con la preparazione di particolari forme chiamate:

“Pianelle”  o “Tambelloni “,per la costruzione dei forni da pane. 

Merito dell’autrice Annita  Rosso è stato ricercare nelle varie  cascine e nelle frazioni le antiche vestigia dove sono ancora conservati questi forni da pane o dove esistevano ancora delle tracce ,ritrovandone ben 21 e ancora uno funzionante.

Nella prima parte vengono descritte la preparazione e le tecniche di preparazione nelle cave  di questi tabelloni e poi via via le tecniche di costruzione di questi forni con una ricca documentazione nei minimi particolari ,segno di un’indagine minuziosa e precisa .

Ne ha curato i dettagli con le varianti da un forno con l’altro ,risultandone una descrizione sempre interessante ed avvincente.

Ma ancora più importante è la seconda parte ove vi sono i ricordi particolari di Luigina ed Elsa Zai, di Rosa Caprioglio in Falaguerra ,di Stefania e Sandro Ricossa , della stessa autrice Anita Rosso che ricorda con toni commoventi il pane di nonna Pierina e anche un mio ricordo particolare di quando bambino a 10 anni tornavo  per la Pasqua nell’aprile del “44 durante la guerra.

Nei secoli scorsi e fino ai primi anni del dopoguerra di questo secolo le cascine isolate e queste piccole frazioni non avevano la possibilità di acquistare il pane non essendoci dei fornai vicini.

Questi forni di pietra da cantone (Ca’ dal Fur , in dialetto monferrino), permettevano invece di eseguire delle preparazioni ottime di panificazione una volta alla settimana conservando questo pane intatto e fragrante per tutti i sette giorni.

Poiché i forni da pane erano pochi, molte famiglie si raccoglievano per quel giorno della settimana e a turno mettendo ognuno la propria esperienza e la propria disponibilità portando anche la legna da ardere per la preparazione il forno ,si aiutavano l’un l’altra a seguire la cottura del pane. 

Rimane quindi nella memoria ,di una bella dimostrazione  di come questa gente semplice ,onesta ,umile ma dal grande cuore generoso ha saputo dare un grande contributo di reciproca collaborazione ,di aiuto l’uno verso l’altro.

Questo aiuto reciproco,avvicinava e amalgamava le famiglie ,consolidava  i rapporti ,che iniziavano in modo semplice ma estremamente significativo proprio quando tante famiglie si ritrovavano vicino ai forni da pane.

E poi proseguiva  con un susseguirsi di aiuti per chi  aveva difficoltà, per chi  non stava bene e sapendo darsi un reciproco aiuto nel lavoro di campagna.

Certamente è stato un esempio di vera condivisione reciproca e di aiuto lun l’altro.

Credo che dobbiamo tutti  un tributo di grande riconoscenza alla carissima Anita Rosso per questi decenni di lavoro dedicati alla storia del piccolo ma grande angolo di paradiso del Monferrato, riportando alla luce fatti storici e memorie, episodi di vita vissuta da trasmettere anche ai giovani.

Queste tradizioni ,memorie ed i valori di persone ,di momenti difficili ,di usi e costumi fissandole nei libri resteranno a futura memoria.

Si può dire che nella lettura di questo libro è stata data nuova vita a quell’umanità grandiosa, umile nella loro semplicità,ma di grande esempio di vita onesta e laboriosa della nostra gente monferrina.

Giustamente, come si cita nei ricordi, dell’amore e del rispetto per il pane  si prosegue poi nell’amore e nel rispetto della gente ,della vita e dei rapporti e delle opere di bene ..,

per non trovarsi poi a “raccogliere il pane con le ceste senza fondo “, come le nonne raccontavano a noi  ragazzi.

Damaso Caprioglio 

Premio Mondiale SIDO alla carriera (Roma 12/10/2019).

Discorso premiazione:
 
È con viva commozione e grande emozione che ricevo questo premio. Innanzitutto desidero ringraziare dal profondo dei miei sentimenti e del mio cuore la Presidente prof.sa Ersilia Barbato e tutto il consiglio direttivo della SIDO per avermi attribuito questo  importante riconoscimento , ed inaspettato perché lo ritengo anche in parte immeritato rispetto agli altri  più importanti Maestri che già l’hanno ricevuto.Grazie ancora di cuore, mi sento gratificato  per i miei sessant’anni dedicati alla nostra splendida specialità e in particolare per tutta la lunga collaborazione con la SIDO.
Ma è molto più quello che da essa  ho ricevuto di quello che ho saputo dare. Un grazie  a tutti i Past President ed i loro consigli che si sono succeduti  negli anni precedenti.Vorrei dedicare questo premio innanzitutto ai miei genitori e zii che da quel piccolo Borgo della Colma di Rosignano Monferrato,oggi patrimonio dell’UNESCO ,riuscirono con grandi sacrifici a farmi iniziare e proseguire gli studi anche se erano anni di guerra seguiti poi ancora da periodi di difficoltà economiche e sociali.
Lo  dedico ai miei maestri che ho avuto la fortuna di incontrare nelle cinque università che ho frequentato  da Torino a Pavia a Modena a Cagliari e poi a Parma .
Un grazie profondo e  particolare desidero dedicarlo ai miei figli Alberto Claudia e Maria Sole ,non solo per aver proseguito il testimone ricevuto, ma ancora di più per avermi sempre stimolato, sostenuto ed aiutato in molte ricerche e   così pure un grazie particolare a mia moglie Ina che da cinquant’anni con affetto e dedizione mi ha supportato nella  collaborazione professionale( è stata per oltre quarant’anni socio attiva alla SIDO),seguendomi puoi sempre anche come personal trainer e medico personale .
Infine lo dedico ai miei cari ed affezionati collaboratori ed exallievi che ho avuto nelle varie università ed in particolare in quelle di Cagliari e Parma perché mi hanno dato idee, energie e fondamentale collaborazione.Si chiude sempre in genere con un: “Take Home Message “.!Questo è  il messaggio che desidero lasciate soprattutto ai giovani soci SIDO e ne vedo oggi molti che hanno ricevuto premi importanti per le loro ricerche.
“ Sappiate restare studenti per la vita, avere sempre coraggio, determinazione e guardare con fiducia e speranza verso il futuro, non arrendersi mai e credere fermamente nelle ricerche e studi che avete in corso.”Ai futuri Presidenti e Consigli Direttivi SIDO un augurio particolare che sappiano  ancora portare più in alto il testimone  ricevuto da questo indimenticabile congresso  ricco sia dal lato scientifico che dal lato umano realizzato dalla prof.sa Ersilia Barbato e da tutto il Consiglio Direttivo .Ricordiamoci sempre che l’Amicizia è l’elisir della vita e come vi è scritto nel libro del Siracide :
“ il ferro affina il ferro e l’amicizia  affina l’amico.”!
Grazie a tutti gli amici della SIDO che hanno saputo Affinarmi in questi lunghi ma indimenticabili cinquant’anni!
 
Galleria immagini premiazione:
 
 

Lectio Magistralis tenuta dal professore emerito Damaso Caprioglio nell’Aula Magna dell’Università di Cagliari, per celebrare i 50 anni della prima scuola italiana di Ortodonzia. ( Cagliari 08/06/2023)

La scorsa settimana è stato festeggiato il 50° anniversario della prima Scuola italiana di Ortodonzia. nell’Aula Magna dell’Università di Cagliari, dove nel 1969 era docente il monferrino Damaso Caprioglio. Fu lui, insieme al collega e amico Franco Magni, a convincere il prof. Paolo Falconi ad istituire la prima cattedra italiana di Ortodonzia di ruolo, seguita dalla fondazione con decreto del 30 ottobre 1973 della prima Scuola di specializzazione in Ortodonzia. 

Ultimato il biennio del primo corso, il prof. Caprioglio fu il primo specialista italiano in Ortognatodonzia. A Cagliari in trent’anni si specializzarono i migliori cultori della disciplina, di cui sette furono direttori di nuove scuole e molti docenti in varie università italiane. Nell’Aula Magna dell’Università Damaso Caprioglio, ultimo docente della scuola, ha tenuto una «Lectio magistralis» di un’ora nella quale ha ripercorso i cinquant’anni di storia della scuola alla presenza di due magnifici rettori, di cinque presidenti di società internazionali e di oltre 200 ex-allievi che lo hanno festeggiato. 

Tra loro anche il casalese Claudio Lanteri, specializzato a Cagliari nel 1993, poi presidente della Società italiana di Ortodonzia, che ha tenuto molti corsi e numerose conferenze in diverse università italiane. Damaso Caprioglio ha terminato, come professore ordinario di Ortodonzia a Parma, la sua lunga e prestigiosa carriera accademica per occuparsi della famiglia.

In finale la dedica, in un ricordo commosso, ai  genitori e agli zii che fecero tanti sacrifici per farlo studiare fino alla laurea, senza mai dimenticare la terra natale di Rosignano Monferrato, dove è orgoglioso di essere cittadino onorario, e dove ama trascorrere qualche giornata di riposo alla Colma di Rosignano.

Articolo di Dionigi Roggero da Il Monferrato

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Articolo da Il Monferrato “Prof. Damaso Caprioglio: premio alla carriera”. (di Luigi Angelino – Marzo 2024)

Partito dalla Colma di Rosignano..

Si è svolto a Milano dal sette al 9 marzo il 21º congresso nazionale dell’Accademia Italiana di Ortodonzia (AIDOR), presente anche l’associazione specialisti Italiana di Ortodonzia (ASIO).

Per l’occasione è stato consegnato  il premio alla carriera al professor Damaso Caprioglio. Da agiungere che il 9 marzo il prof. Caprioglio compiva 90 anni, era nato alla Colma di Rosignano (per la precisione a Roveto) dove conserva un buon ritiro nella casa avita e dove è presidente onorario della benemerita associazione Amis dla Curma (che ha sostenuto fin dalla fondazione).

La tematica del convegno milanese era : Inclusioni e  traumi management in ortodonzia e  ha visto l’affluenza di oltre 1500 specialisti e di numerosi relatori internazionali  specializzati del settore. la riunione si è aperta proprio con la consegna del premio al prof. Caprioglio da parte del  presidente dell’Accademia dr. Michele Calabro il presidente dell’Aidor ha specificato le ragioni e i motivi per attribuire questo importante premio che l’Accademia  ha già concesso solo due altre volte in un ventennio. Sintetizziamo:

il professor Damaso Caprioglio, nato a Rosignano Monferrato il 9 marzo 1934 , diplomato con lode al liceo classico Balbo di Casale Monferrato, laureato con lode in medicina e chirurgia all’università di Torino il 10 luglio 1958 e trasferito poi all’università di Pavia sotto la direzione del prof.Sivio Palazzi che lo inviò con una borsa di studio per due anni alla Frei Universtat di Berlino ove si interessò in modo particolare di odontoiatria pediatrica e di Ortodonzia, fu il più giovane italiano libero docente di Clinica Odontoiatrica (Roma  maggio1964 ) e lo stesso anno assistente ordinario universitario.

Fondatore poi con un piccolo gruppo di entusiasti pionieri del GISO ( Gruppo Italiano di Ortodonzia)nel 1967 , è stato fra i promotori per stimolare  il professor Cesare Luzi a fondare la SIDO ( Società Italiana dinOrtodonzia),nel 1968.

Insieme al professor Paolo  Falconi è stato fondatore della prima scuola italiana di Ortognatodonzia presso il diversità degli studi di Cagliari (ottobre 1973) portando avanti poi come docente  la scuola a livello internazionale prima come professore straordinario a Cagliari e poi ordinario di Ortognatodonzia presso l’ Università degli studi di Parma.

E dopo la quiescenza è rimasto ancora docente di Etica a Parma.

La scuola di Cagliari in quei primi trent’anni ha diplomato i migliori specialisti in ortodonzia e ben sette Exallievi divennero poi  professori ordinari e direttori di cattedra in varie università italiane, la scuola  proprio nel giugno 2023 ha festeggiato il 50º della sua fondazione con la presenza di centinaia di ex allievi.

Ha pubblicato 21 libri molti anche in inglese e  francese , Ed alcune dedicati alla storia dell’ortodonzia ed Odontoiatria pediatrica italiana ,ha diretto la collana di ortodonzia con ben 40 volumi in un ventennio .

E’ stato fondatore nel 1993 ed attualmente Editor Emeritus della rivista European Journal of  Paediatric Dentistry la Rivista che ha ottenuto l’Impact Factor più alto a livello internazionale del settore , cioe ‘il massimo riconoscimento della validità scientifica.

È stato presidente della società italiana di odontoiatria pediatrica e della società italiana di traumatologia dentale, ottenendo poi il titolo di socio onorario  e il premio alla carriera.

È stato membro delle principali società internazionali ,in particolare è stato Past president della International Association of Dental Traumatology (IADT) organizzando un memorabile congresso mondiale a Firenze nel 1997 , ed attualmente Life Member.

Il notro illustre monferrino è socio onorario delle principali società nazionali ed internazionali.

È decano degli specialisti in Ortodonzia ,ed è stato insignito col Premio Mondiale  SIDO nel 2017 concesso solo a tre italiani in oltre  cinquant’anni della società .

Si è occupato molto di solidarietà sia in Monferrato e a Milano soprattutto con l’opera San Francesco per i poveri nel settore della Odontoiatria pediatrica, e  costituendo con altri amici una propria ONLUS “ SOS Giovani”,  per i ragazzi minori in affido, che ha compiuto 23 anni ed ora consta di Cinque case famiglia .

Il professor Damaso Caprioglio visibilmente emozionato e commosso alla consegna del premio alla carriera, dinanzi al grande uditorio che lo ha  accolto con una lunghissima e interminabile standing ovation, sì e poi rivolto con un breve discorso di ringraziamento.

Ha dedicato il premio  ai genitori e zii che fecero grandi sacrifici nel periodo bellico e postbellico per aiutarlo e permettere di studiare e  laurears.In particolare ci dice:  “Non avrei mai pensato che un monferrino partito nel 1942 a sette anni da una piccola casa colonica ‘Dal Pian da Rueiì’ con  una piccola strada  polverosa  e isolata e con l’aiuto di tante fatiche dei genitori e degli zii per   studiare a borgo San Martino dai salesiani potesse raggiungere questi traguardi…Ringrazio il signore e  ringrazio sempre la gente del Monferrato che mi ha dato il DNA per farcela…”.

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