La Csenta di Rosignano

csenta

La “ Csenta “; cioè il tipico pane paesano delle feste che nulla ha da spartire (se non il nome) con l’omonima torta di Palazzolo vercellese. Storia ed oserei dire cultura quella della csenta oggi tutelata e propagandata dalla denominazione comunale (DE.CO) che salvaguarda così gli aspetti più caratteristici di un piatto che, grazie agli ingredienti che lo compongono è stato per secoli cardine ed essenza dell’alimentazione locale. L’origine come si può facilmente evincere dagli ingredienti è quella agreste, figlia come si suol dire dell’arte dell’arrangiarsi. La farina era infatti un tempo presente più o meno abbondantemente in ogni casa, i ciccioli, croccanti e saporiti venivano estratti dallo strutto e costituivano uno dei pochi prodotti derivati del maiale che rimanevano in famiglia dopo la macellazione; in quanto la carne , più pregiata e costosa era destinata alla vendita. E le noci? Bè, provenienti dall’Asia ed introdotte in Europa in secoli antichissimi rappresentano in questi luoghi una vera e propria risorsa. Solitamente presenti ai bordi delle vigne (tipica coltura locale) venivano utilizzate per intero; le foglie infatti servivano per liquori e decotti, il legname per fabbricare mobilia e per il riscaldamento ed il frutto, non da meno era un pregiato alimento. Protagonista del detto dialettale “pan e nus mangià da spus” (pane e noci mangiare da sposi), che ne sottolinea il particolare apprezzamento, è infatti l’elemento principe di questa pietanza capace renderla unica rispetto ad altri pani conditi con i ciccioli presenti nel nostro panorama gastronomico. Da tutto ciò deriva la csenta, piatto povero e ricco allo stesso tempo, figlia dell’antica arte contadina “dell’arrangiarsi” era principalmente uno dei piatti delle feste, accomodato dalle sapienti massaie con i migliori ingredienti a disposizione. Bene se detto ciò vi ho incuriositi e volete provare a cimentarvi nella preparazione ecco a voi la ricetta che scrupolosamente è stata riconosciuta come “esatta” dal gruppo di lavoro diretto dal sindaco Cesare Chiesa che si è occupato della DE.CO Ingredienti per 20 persone: 1 Kg farina 00, 1 hg strutto, 1 cubetto di lievito, 3 hg ciccioli, 150 gr noci sgusciate, 0,5 lt acqua, 22 gr sale Procedimento: a) Sulla spianatoia mettere la farina, il lievito, lo strutto, l’acqua e il sale. b) Lavorare il tutto fino a ottenere un impasto liscio ed omogeneo; lasciarlo riposare per 30 minuti coprendolo con un canovaccio. c) Sminuzzare i ciccioli piuttosto finemente e le noci grossolanamente, aggiungere il tutto all’impasto precedentemente preparato amalgamandolo bene; d) Stendere l’impasto ottenuto su una teglia da forno con uno spessore di circa cm.2; e) Lasciare lievitare per circa 90 minuti, quindi mettere in forno precedentemente riscaldato a 180° e cuocere per circa 35 minuti.

Come vino da abbinare vi consiglio un Grignolino che, col suo sapore leggermente tannico, gradevolmente amarognolo lega perfettamente con la noce mettendo in risalto il sapore dei ciccioli altrimenti un po’ penalizzati.

Damiano Gasparetto www.cuocoincucina.com